Luciano Gaudenzio-Parco Naturale delle Alpi Apuane, prologo


Giovanni, l'esperto e competente guardiaparco sta guidando la jeep su una strada di cava, di pendenza incredibile. L'auto avanza lentamente in mezzo alle nuvole. Tutto intorno è nebbia. Sono preoccupato di questo inizio missione nelle Alpi Apuane, in Toscana. Le previsioni per i giorni successivi non sono assolutamente confortanti. Poco prima della nostra destinazione, due ombre attraversano veloci la rotabile e si fermano un attimo ad osservarci.
Sono due mufloni, mamma con piccolo, che dopo pochi secondi spariscono nel bianco. Parcheggiamo e a piedi ci incamminiamo verso l'Antro del Corchia, il sistema carsico sotterraneo più esteso in Europa con più di 70 km di gallerie e pozzi, scoperti grazie ad anni di esplorazione geologica. Molto più facilmente, io e Giovanni, sfrutteremo il percorso turistico aperto dal Parco circa 5 anni fa e che si snoda nel cuore della montagna per circa 2 km. Avrò il privilegio di avere tutto il percorso appositamente aperto ad-hoc solo per me e per le immagini che andrò a realizzare per l'Altro Versante.

Non ci sono parole e immagini che possano descrivere quello che si può vedere al suo interno. Anche Giovanni pur essendo stato qui diverse volte, pare a momenti rapito dalla forza e dalla bellezza che stiamo incontrando. Usciamo dopo circa tre ore, per me di frenesia fotografica, per Giovanni di paziente attesa. Fuori la nebbia sta pian, piano dissolvendosi, lasciando posto alle ultime luci che finalmente mi fanno vedere la montagna "vuota" anche nel suo profilo esterno. Rifacciamo il percorso al contrario, in discesa, e ci dirigiamo verso un punto in cui le torri del Corchia, si dovrebbero incendiare incrociando gli ultimi raggi del sole. Giovanni, mentre faccio i primi scatti, mi dice che in quei frangenti somigliano un po' alle Dolomiti...





Maurizio Biancarelli-L'immagine raccontata: Gole della Rossa, l'inizio di un percorso

Il paesino di Pierosara nel Parco regionale delle Gole della Rossa, Marche

Nel marzo del 2014, con la prima missione nel Parco Regionale delle Gole della Rossa nelle Marche,  ho iniziato il mio percorso per il progetto L’Altroversante. Entusiasmo alle stelle, voglia di fare e di scoprire. 
Ora, dopo due anni abbondanti, provo a guardare indietro, a fare un bilancio, anche se parziale, perché il lavoro non è ancora terminato e altre missioni mi aspettano.
Ho visitato molti luoghi, alcuni conosciuti e frequentati altri più piccoli e meno noti. 
Ho conosciuto molte persone che in quei luoghi vivono e lavorano: direttori dei parchi, funzionari, guardaparco, pastori, ricercatori. Parlando sono emersi passione, preoccupazioni, problemi e speranze che mi hanno fatto conoscere aspetti più profondi dell’ambiente dove queste persone operano, luoghi che io non conoscevo prima e che ho potuto visitare grazie a l’Altroversante.
Un’esperienza umana che mi ha arricchito e che ha reso evidente l’interazione tra uomo e natura, che da sempre ha contribuito a modellare e trasformare il paesaggio. Purtroppo non sempre nella maniera migliore, ne abbiamo parlato un po' tutti noi tre fotografi nei nostri blog. Forse troppo poco, soprattutto per quanto mi riguarda. Ritengo che, non essendo il nostro un lavoro di denuncia, il messaggio che dobbiamo trasmettere debba essere positivo; il catastrofismo ottiene sempre  il risultato di provocare indifferenza e fatalismo. Ma non si possono tacere i problemi che esistono e che sono palesi. Certe ferite inferte in luoghi incantati rimangono impresse, non si dimenticano e rendono evidente come le battaglie per la difesa dell’ambiente contro indifferenza, inciviltà, ignoranza, interessi oscuri andranno avanti per tanto tempo ancora.
Ma la bellezza prevale in tanti dei luoghi visitati, è lì  a disposizione di chi vuole coglierla ed è questa consapevolezza che deve risvegliare in noi la voglia di andare a vederla, di toccarla con mano e di difenderla, se necessario.
Quando penso ai luoghi fotografati, mi tornano più spesso in mente quelli piccoli, appartati, poco conosciuti. Non che non apprezzi la spettacolarità delle grandi montagne alpine e appenniniche, ma forse mi viene più facile connettermi con quelli mai visitati prima o di cui ignoravo perfino l’esistenza, perché risvegliano in me stupore e sorpresa e stimolano la mia voglia di esplorare. Penso alle Gole della Rossa, con le sue grotte, le grandiose pareti calcaree, le valli boscose appartate e silenziose, anche se poste a poca distanza da strade, ferrovia, cave. In Sicilia l’altipiano di Argimusco con i suoi megaliti dai profili inquietanti, il canyon di Cavagrande del Cassibile negli altipiani iblei, dove natura e testimonianze storiche si fondono in un connubio perfetto. ll Bosco di Sasseto nel Lazio, con i suoi alberi monumentali e le atmosfere senza tempo. 
Insomma il bilancio è positivo e, pur nelle inevitabili difficoltà connesse alla realizzazione di un progetto complesso e ambizioso, l’entusiasmo non è calato. 
Nuove missioni e nuove esperienze all’orizzonte quindi, per dare una visione la più completa possibile dello straordinario, variegato paesaggio delle montagne italiane. Un patrimonio comune di valore inestimabile, apprezzato il tutto il mondo, da conoscere ed amare.



TEDx - Bruno D'Amicis - Novara - Maggio 2016







L’Altro Versante ospite per il « TEDx 2016 - make it possible".

 Si è tenuto recentemente a Novara l'edizione 2016 di questo prestigioso evento, con il nostro Bruno D’Amicis tra gli speaker invitati dagli organizzatori per raccontare « dalla viva voce di chi ha affrontato una sfida e ha trasformato un’idea in realtà, quali percorsi, emozioni, sinapsi e stupori accompagnano il cammino degli audaci ».

scoprite qui il video del suo intervento
https://www.youtube.com/watch?v=QhUZj7tRVzM